“Il pappagallo, un collage
surrealistico di penne in muta gialle verdi e arancione, è sistemato su un
trespolo di mogano nel salotto inesorabilmente formale dei signori Berkowitz,
una stanza che sembra fatta interamente in mogano: il parquet, i rivestimenti
delle pareti e i mobili, tutte costose riproduzioni di imponenti pezzi
d’epoca...sa Dio quale epoca, forse inizi Grandi Magazzini. Sedie a schienale
alto, divanetti che avrebbero messo a dura prova la resistenza di un
contorsionista. Panneggi di velluto color prugna ammantavano le finestre
nascoste da veneziane color senape del tutto fuori luogo. Sulla mensola del
caminetto di mogano intagliato, il ritratto in cornice di un signor Berkowitz,
colorito giallastro e doppio mento, nelle vesti di un signorotto di campagna
pronto per la caccia alla volpe: giacca rossa, sciarpa di seta, un corno sotto
un braccio, un frustino sotto l’altro. Non so che aspetto avesse il resto di
quella fantasiosa dimora perché non vidi altro, salvo la cucina."
da Una giornata di lavoro di Truman Capote
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